Chi siamo
Come nasciamo
Il "Comitato di Difesa dei Fanciulli" sorge a Torino nel 1906 per iniziativa di Giuseppe Cesare Pola Falletti di Villafalletto. Nel corso della sua vita percorre buona parte della carriera di magistrato sino a diventare primo presidente della Corte d’Appello di Torino. Dimostra molto interesse ed impegno verso il recupero dei giovani con problemi giudiziari e fonda, nel 1906, il “Comitato di Difesa dei Fanciulli” per la protezione e l’educazione della gioventù. Questa attività assistenziale e sociale viene accompagnata da una vasta riflessione giuridica sul problema del recupero del minore.
Le sue iniziative furono accolte con interesse: il Tribunale di Torino decise di concentrare nelle sue mani, sia i processi che vedevano coinvolti i minori che commettevano reati sia quelli in cui il minore ne era la vittima.
Ciò permise di constatare che, nei casi di abbandono, corruzione e maltrattamenti, le piccole parti lese continuavano a restare nelle mani dei loro seviziatori. Furono perciò invitati i Magistrati ad allontanare questi minori e, per decreto del Presidente del Tribunale, affidarli al Comitato di Difesa dei Fanciulli, che si impegnò a ricoverarli.
Nel 1925, con Regio Decreto, il Comitato fu costituito come "Ente Morale".
Dopo la seconda guerra mondiale fecero ingresso, nella conduzione dell'Ente, le suore Giuseppine di Cuneo. In quegli anni si cambiò anche sede: dal centro di Torino alla prima collina torinese.
Con l’entrata in vigore della Costituzione, il 1° gennaio 1948, per la prima volta lo Stato poté intervenire sulla famiglia in caso di incapacità genitoriali.
Bisognerà però aspettare ancora gli anni sessanta, quando l’approvazione di una serie di leggi tradussero in realtà i principi sanciti dalla Costituzione.
Negli anni settanta l'Istituto, in cui operava il Comitato ospitando 120 ragazzi, è sottoposto ad una ristrutturazione da cui si ricavano sei alloggi in grado di ospitare 12 ragazzi l’uno.
Si abolisce la scuola materna ed elementare interna per un’apertura verso il territorio. Hanno inizio collaborazioni con le autorità competenti per promuovere adozioni, affidamenti o rientri nelle famiglie d’origine.
Appartiene sempre alla storia degli anni settanta la spinta dal mondo sociale e politico verso la deistituzionalizzazione, e la costituzione di comunità alloggio nei quartieri cittadini, per meglio inserire i minori nelle realtà territoriali.
Nel 1974 il Comitato fa proprie queste posizioni e, oltre alle comunità già esistenti e operanti presso la "casa madre", fonda due comunità alloggio: una a Moretta (in provincia di Cuneo) e una a Torino in borgo San Donato.
Nel 1980 il Comitato apre una seconda comunità alloggio fuori Torino, a Ceresole d’Alba. In questi anni l’Ente procede anche alla riduzione numerica dei ragazzi in comunità, mantenendo un numero di educatori utile a personalizzare sempre più il rapporto adulto/minore.
Nel 1986 si percorre, in parallelo agli interventi educativi già in corso, una nuova strada: la Comunità Diurna, con l'obiettivo di concorrere alla prevenzione del disagio giovanile proponendo un intervento educativo forte (tutti i giorni dall'orario di uscita da scuola fino alle 19.00), senza l’allontanamento dalla famiglia d’origine.
Nella seconda metà degli anni ottanta furono aperti quattro centri di “avviamento al lavoro” e, con il riconoscimento dell’Ispettorato del Lavoro, furono istituite le prime "borse lavoro”.La gestione di questo servizio è affidata alla Cooperativa Valpiana, fondata da alcuni membri del Consiglio di Amministrazione del Comitato nel 1987. La Cooperativa Valpiana si affianca al Comitato assumendone il medesimo spirito, sino al 2014.
Nel 1997 il Comitato trasforma l’esperienza di Ceresole d’Alba in una cascina agricola rivolta a ragazzi ultra quindicenni che difficilmente avrebbero accettato l’inserimento in una comunità alloggio tradizionale, sia per età sia per cultura. Poco dopo l’apertura inizia la collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile per offrire nuove opportunità ai minorenni entrati nel percorso penale.
Nell'anno 2006, il Comitato di Difesa dei Fanciulli cambia veste giuridica e diviene Fondazione.
Dal 2012 la Fondazione accoglie anche richiedenti asilo ed ha strutturato Centri di Accoglienza Straordinari con una particolare predisposizione per i giovani ragazzi e per le mamme con figli.